acqua di San Giovanni
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Come preparare l’acqua di San Giovanni: storia, significato e benefici

L’acqua di San Giovanni è una tradizione antica che unisce riti popolari, erboristeria e spiritualità. Se vuoi scoprire come preparare l’acqua di San Giovanni, a cosa serve e perché viene ancora oggi tramandata, sei nel posto giusto. In questo articolo esplorerai la sua storia, i simboli legati al solstizio d’estate e i benefici (reali o simbolici) di questa preparazione.

Che cos’è l’acqua di San Giovanni

L’acqua di San Giovanni è un preparato di acqua, fiori ed erbe raccolti nella notte tra il 23 e il 24 giugno, vigilia della nascita di San Giovanni Battista. Si lascia all’aperto per tutta la notte, così che possa assorbire la rugiada, simbolo di purificazione e rinnovamento. Al mattino, viene usata per lavarsi il viso e le mani, come gesto propiziatorio.

Acqua di San Giovanni
Foto: Pexels

Le origini tra leggenda e tradizione

Questa tradizione affonda le radici in epoche precristiane. Già nei rituali pagani del solstizio d’estate si celebrava la natura nel suo massimo splendore. Si credeva che in quella notte le erbe avessero poteri magici, potenziati dalla luce solare e dalla rugiada. Con l’avvento del Cristianesimo, il culto si è fuso con la figura di San Giovanni Battista, il precursore del cambiamento e della purificazione.

Il significato simbolico

Usare l’acqua di San Giovanni ha un significato profondo: è un rito di passaggio, un gesto di buon augurio per allontanare negatività e attirare fortuna. La preparazione stessa è un momento meditativo e di connessione con la natura. Ogni fiore raccolto ha un valore simbolico e terapeutico.

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Quando si prepara

La notte giusta è quella tra il 23 e il 24 giugno. Idealmente, dovresti raccogliere i fiori al tramonto del 23 giugno e prepararli subito, lasciando poi la ciotola all’aperto tutta la notte. La rugiada del mattino è considerata il vero tocco magico.

Con quali erbe si prepara l’acqua di San Giovanni

Non esiste una ricetta unica, poichè ognuno può personalizzarla a piacere in base alle erbe e ai fiori a sua disposizione. Ma ci sono alcune erbe e fiori che vengono tradizionalmente usati per le loro proprietà simboliche e curative. Eccone alcune:

  • Iperico (Erba di San Giovanni): protegge dagli spiriti maligni e porta serenità.
  • Lavanda: favorisce il rilassamento e la purificazione.
  • Rosmarino: simboleggia la memoria e la forza vitale.
  • Salvia: è legata alla saggezza e alla protezione.
  • Menta: rinfresca il corpo e la mente.
  • Rosa: è il fiore dell’amore e dell’equilibrio.
  • Camomilla: dona calma e benessere.
  • Fiordaliso, margherite, papaveri, malva: aggiungono bellezza e energia positiva.
Foto di Anastasia Shuraeva | Pexels

Come preparare passo dopo passo l’acqua di San Giovanni

  1. Raccogli i fiori ed erbe al tramonto del 23 giugno, meglio se in un luogo naturale e incontaminato.
  2. Riempi una ciotola capiente con acqua naturale (meglio se di fonte o minerale, non clorata).
  3. Aggiungi delicatamente le erbe e i fiori, senza sminuzzarli troppo.
  4. Posiziona la ciotola all’aperto per tutta la notte, in un punto dove possa prendere la rugiada del mattino.
  5. La mattina del 24 giugno, alzati presto e lavati il viso e le mani con l’acqua raccolta.

A cosa serve l’acqua di San Giovanni

L’uso più comune è quello simbolico: lavarsi con quest’acqua serve ad allontanare negatività, sfortuna e malattie. Secondo la tradizione, porta fortuna, salute, amore e rinnovamento.

Alcuni la usano anche per purificare ambienti dopo un bel lavoro di decluttering o per piccoli rituali di benessere personale.

Puoi iniziare anche tua ad inserirla tra le cose da fare per vivere l’estate al meglio.

C’è qualche base scientifica?

Sebbene l’aspetto magico e simbolico prevalga, molte delle erbe usate hanno effettivamente proprietà benefiche. Per esempio:

  • L’iperico è noto per il suo leggero effetto antidepressivo e di equilibrio mentale.
  • La lavanda ha effetti rilassanti e antisettici.
  • Il rosmarino stimola la circolazione e ha proprietà antiossidanti.
  • La camomilla calma il sistema nervoso.

Quindi, anche se l’acqua non viene ingerita, l’infusione rilascia oli essenziali nell’aria e sulla pelle, offrendo un effetto aromaterapico piacevole.

Foto di Monstera Production | Pexels

Come conservarla

L’acqua di San Giovanni va usata subito, la mattina del 24 giugno. Non è fatta per essere conservata a lungo. Tuttavia, se vuoi conservarne un po’ per usarla nei giorni successivi (ad esempio per purificare la casa), puoi metterla in un flacone di vetro scuro e riporla in frigorifero per 1-2 giorni al massimo.

Suggerimenti per un rituale di benessere

  • Raccogli le erbe ringraziando con gratitudine, senza strapparle con forza.
  • Durante la preparazione, concentrati su pensieri positivi o di buon auspicio.
  • Se puoi, cammina scalza sull’erba bagnata dalla rugiada, un gesto simbolico di connessione con la terra.
  • Dopo aver usato l’acqua, restituisci i fiori alla natura (in un prato, sotto un albero).

Preparare l’acqua di San Giovanni è un gesto semplice ma ricco di significato. Ti collega con antiche tradizioni, con il ciclo della natura e con te stessa. Che tu lo faccia per spiritualità, benessere o solo per curiosità, è un’esperienza che ti consiglio di provare almeno una volta. Scoprirai quanto può essere potente un rituale fatto con intenzione, bellezza e un pizzico di magia.

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Carla Costa

Carla Costa, architetto, home stylist e blogger. Mi occupo di interior design e organizzo corsi di home styling, colore e decorazione del mobile. Sul blog ti guido a conoscere le tendenze più attuali, chic ed interessanti di arredamento, decorazione d’interni, matrimonio e lifestyle.

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